a tavolaIn India si mangia con le mani, per avere anche un rapporto tattile con il cibo: toccando il cibo, infatti, si sente la temperatura e il grado di cottura. Il boccone è preparato e portato alla bocca con la mano destra, abbassando la testa, mentre con la sinistra si aggiunge altro cibo nel piatto, si versa l’acqua nel bicchiere; ogni boccone inoltre va preparato mescolando i vari componenti e, in questo, le dita sono molto più sensibili di una forchetta.
In India si mangia seduti per terra, ma nonostante queste abitudini, il cibo è trattato con molto rispetto: non lo si tocca senza essersi lavati le mani, non lo si avvicina con le scarpe ai piedi e quando ci si siede a mangiare per terra, gli si dedica attenzione. Non si parla mentre si mangia e non si interrompe il pasto per fare qualcos’altro. Il pasto non è suddiviso in portate, ma è costituito da un piatto unico: cibi e salse vengono disposti tutto intorno al piatto, mentre nel mezzo si mette un mucchietto di riso o di pane.
le spezieLa magia della cucina indiana è tutta nelle spezie: una semplice patata, infatti, può cambiare colore, gusto, forma, presentandosi ogni volta diversa. Per esempio, cucinata con olio, sale e semi di cumino, diventa un semplice ma gustoso Aloo Zeera; invece con l’aggiunta di un po’ di pomodoro fresco, cambia completamente sapore. Si usano molto la cipolla e l’aglio, eppure i piatti non sono pesanti: un sapiente accostamento di spezie li rende digeribili.
Invece nei fritti, per esempio, mettono un pizzico di ajoain, che è digestivo e riduce la pesantezza del fritto. Molte spezie sono digestive, altre regolano la funzione epatica, altre ancora hanno proprietà disinfettanti o tonificanti, quindi tutte trovano il loro posto adatto nell’alimentazione quotidiana: la donna, che è responsabile del benessere della famiglia, conosce le proprietà dei vari alimenti e ogni giorno prepara cibi adatti alle esigenze, all’età e allo stato di salute di ciascuno dei componenti della famiglia. Provvedere all’alimentazione significa molto di più che sfamare e soddisfare il palato.
Nel preparare le spezie, queste diventano scure se vengono frittele spezie in polvere, se non sono ben cotte, non sono digeribili e producono un effetto sabbioso sotto i denti.
i legumi
In India la maggior parte della popolazione è vegetariana: per questo motivo, i legumi sono un elemento importante della dieta quotidiana.Infatti, non c’è pasto che non contenga almeno un piatto di lenticchie, ceci o fagioli. Il più diffuso è il dal, che accompagna di norma il riso o chapati (gallette di miglio e grano): è una crema di lenticchie ben cotte, e può essere insaporito con spezie a aromi nelle più varie combinazioni. In India esistono decine di tipi di lenticchie diverse, di vari colori.
pane e papad
In India si trova una grande varietà di pane, preparato con varie farine e cucinato in diversi modi: i più diffusi sono il chapati e il paratha.
Poi c’è anche il naam, fatto con farina di grano tenero che si cuoce nel tandoor: è diffuso soprattutto nel centro-nord. Il rotti, invece, con farina di grano rosso o di mais, si cuoce sempre nel tandoor, ma direttamente sulla fiamma ed è diffuso in tutto il nord. Il puri, di farina di grano tenero, viene fritto ed è conosciuto in tutta l’India.
::-::
BAINGAN PARKORA
(Frittelle di melanzane)
Ingredienti (per 4 persone):
1 grossa melanzana
mezzo limone
1 pezzetto di zenzero come una nocciola
4 spicchi d’aglio
1 cucchiaino di peperoncino rosso in polvere
olio di arachidi
sale
Per la pastella:
300 g di farina di ceci
1 cucchiaino di semi di cumino
PreparazioneCottura: 30 minuti
Tagliare le melanzane a rondelle di circa 3-5 mm e metterle a bagno in acqua salata.
Nel frattempo, raschiare e lavare lo zenzero, tagliarlo a pezzetti e metterlo nel frullatore con l’aglio spezzettato, mezza tazza d’acqua tiepida, il succo del limone, un cucchiaino di sale, il peperoncino. Frullare fino ad ottenere un composto omogeneo.
Versare in una terrina tre tazze di acqua tiepida, i semi del cumino, tre cucchiaini di sale e la farina di ceci.
Impastare bene fino ad ottenere una pastella omogenea e di media densità.
Lasciar riposare per dieci minuti circa.
Sgocciolare le melanzane e asciugarle bene. Passare su entrambi i lati di ogni fetta il composto di spezie frullato, accatastando a mano a mano le fette una sull’altra.
Lasciar riposare circa 10 minuti.
Riempire il kadahi per circa ¾ con l’olio di arachidi, quando l’olio inizia a fumare, abbassare la fiamma: la temperatura dell’olio dovrà restare costante.
Passare singolarmente le fette di melanzana nella pastella e friggerle.
Quando emergeranno in superficie, con un grosso cucchiaio o con la schiumarola, ricoprirle più volte con un po’ di olio bollente; subito le frittelle cominceranno a gonfiarsi.
Quando risulteranno ben dorate, toglierle dall’olio.
Servirle calde e accompagnarle a piacere con del chutrey o salsa di pomodoro.
::-::
ed infine una favola per digerire meglio (a voi ricercare la morale): La lepre ed il leoneC'era una volta in una foresta profonda un leone, che terrorizzava tutti gli animali perché li uccideva non per fame ma per fare loro del male. Gli animali, stanchi della situazione, si riunirono per vedere se riuscivano a fare qualcosa per cambiare il tutto. Andarono dal leone, gli si inchinarono e gli dissero: "O potente leone, tu ci stai uccidendo tutti indiscriminatamente. Ti proponiamo una cosa: giornalmente ti manderemo uno di noi a scelta, ma dovrai lasciare in pace tutti gli altri!" Il leone accettò. Per primo toccò all'elefante; poi ad una scimmia; il terzo giorno fu il turno della lepre. La lepre arrivò di fronte al leone in ritardo, dicendogli: "Sarei arrivata prima, ma l'altro leone della foresta mi ha trattenuto. Scusami per il ritardo". Il leone dimenticò il suo appetito e si adirò: "come, c'era un altro leone nella foresta?" "Sì, mio sovrano e mi ha detto di dirti che appena ti incontra ti fa a pezzi!" Il leone decise di andare a cercarlo: "Dimmi dov'è!, chiese alla lepre!" La lepre lo accompagnò fino ad una radura dove c'era un profondissimo pozzo e poi gli disse, indicandogli il pozzo: "E' qui dentro!" Il leone guardò nel pozzo lepre.e vide un leone cattivo che lo guardava: gli si buttò contro... affogando miseramente. Fu così che gli animali della foresta furono salvati dalla piccola lepre.::-::