Friday, 1 December 2006

giornata mondiale contro l'HIV

Ho scoperto di essere sieropositiva due anni e mezzo fa, mentre ero incinta del mio primo figlio. Sono rimasta scioccata, volevo solo morire prima di darlo alla luce e di far ammalare anche lui. Poi qualcuno in ospedale mi ha detto che esiste una cura per questa malattia. All'inizio non ci credevo: qui da noi tutti quelli che si sono ammalati sono morti dopo una lenta e lunga agonia. Per fortuna mi hanno convinto a parlare con lo staff di MSF e lì ho incontrato persone che prendevano i farmaci e stavano bene: vivevano, lavoravano. Allora ho deciso che volevo assolutamente tentare anche io. Ho preso una medicina durante tutto l'8° mese di gravidanza e poi al momento del parto! Mio figlio è nato sanissimo e già questo mi sembrava un miracolo. Dopo il parto, però, non sono riuscita a entrare subito nel programma di somministrazione degli ARV. Mi sono aggravata, ero molto dimagrita e credevo di non farcela. Finalmente, però, 6 mesi fa è venuto il mio turno: ho iniziato a prendere i farmaci che mi dava MSF in clinica e ho subito riguadagnato peso ed energie. Non ho più paura! In clinica ci hanno avvertito che la terapia è difficile e faticosa, me per me non è vero: prenderò queste medicine per tutta la vita senza mai dimenticarne nemmeno una.
Adesso sogno altri bambini, e un lavoro… magari come consulente per andare a insegnare alla gente che l'HIV non uccide più!"
Nortuthezelo Jekiwani, 25 anni - 30 novembre 2003
Khayelitsha, baraccopoli alle porte di Cape Town, Sudafrica


pensiamo e giudichiamo se sia ancora il caso di rimanere con le lacrime agli occhi o sia arrivato il momento di fare qualcosa per un semplice sorriso di un bambino...

16 comments:

Anonymous said...

fino a qualche istante mi vantavo di essere uno che sa come informarsi...
che non si ferma ai telegiornali...
che va oltre...
ma sono rimasto felicemente colpito dall'ignoranza su questi farmaci...
come se potessi ammettere a me stesso che ci sono malattie che condannano senza che si possa neanche sperare...
grazie per aver "guarito" questa mia presunzione!

Anonymous said...

è un discorso lungo e complesso che mi commuove sempre proprio perchè non mi da pace il fatto che quello che dovrebbe essere un atto d'amore si tramuti in morte lenta e dolorosa. Se guardiamo poi da dove viene questa lettera (sud africa) mi viene in mente un paese dove le donne escono di casa col preservativo vaginale già addosso perchè sanno già che prima di sera verranno stuprate.
Dall'HIV non si guarisce ma si può continuare a vivere normalmente al giorno d'oggi ce lo hanno insegnato Magic Johnson (che ha fatto un olimpiade da sieropositivo) e Freddie Mercury (che ha inciso album fino alla fine), purtroppo ci hanno anche insegnato che bisogna far parte del mondo dei ricchi per poter fare queste cure e questo è profondamente ingiusto. Come tutte le malattie da laboratorio (perchè l'HIV è questo anche se dicono che il primo l'ha presa inchiappettandosi uno scimpanzè...ma sono bugie) si può controllare e debellare ma i potenti non vogliono, a noi poveri mortali non resta altro che aiutare mamme come questa a crescere sereni i propri figli (che difficilmente si ammaleranno gravemente, resteranno portatori sani) dando amore e sopratutto non giudicando e ghettizando i malati, perchè l'HIV non si prende respirando la stessa aria di un sieropositivo....

Anonymous said...

se devo essere più breve ditemelo ehehehheheheheheh ;P

sonia said...

Benissimo brava, tu hai pensato ai bimbi!
È anche vero che un bambino, che nasce da una mamma sieropositiva qui in Europa, addirittura dopo cinque anni potrebbe ritornare negativo...conosco una mamma che ha avuto una figlia in tali condizioni ngli anni 80' e la figla è ancora qui, anzi ha 18 anni ed è bellissima. Ma la piaga in Africa e nei paesi pveri continua senza tregua.

Anonymous said...

una piaga, potremmo fare di più.
Iniziamo sensibilizzandoci.

aroti said...

NOTO CON PIACERE CHE LA SENSIBILIZZAZIONE A QST ARGOMENTO / PIAGA STA MUOVENDO UN Pò DI COSCIENZE...SPERO CHE POSSIAMO FARLA DILAGARE!

Anonymous said...

Schifo. Si puo` provare solo questo verso le multinazionali farmaceutiche che fanno i miliardi sulla pelle di queste persone, rendendo poco accesibili risorse che sarebbero diritto di tutti, e non di che e` ricco e quindi forte.

ps non centra nulla, ma sai che e` la I volta dopo tanto tempo che riesco a lasciarti un commento? Da quando hai cambiato il template non mi lasciava aprire l'opzione, forse e` il mio pc non so.

aroti said...

kja:
Il prezzo del trattamento continua a essere troppo alto per le persone con HIV/AIDS nei PVS. Per i pazienti dei PVS esso dovrebbe stabilirsi tra i 50 e i 100 dollari all'anno e anche il costo del monitoraggio del trattamento dovrebbe abbassarsi. Accesso equo significa: concorrenza dei generici; linee guida chiare per la differenziazione dei prezzi dei farmaci brevettati; sostegno al trasferimento di tecnologie e sviluppo di produzione locale e regionale; appalti e distribuzione controllati dalle Nazioni Unite (inclusa la prequalifica). L'implementazione di strategie di accesso equo richiederanno coinvolgimento e supporto delle persone che vivono con l'HIV/AIDS, la leadership dei governi nazionali e il sostegno delle agenzie delle NU come OMS e UNICEF.

fonte MSF

Anonymous said...

si può fare campagna di sensiblizzazione, ma profilattici ed un euro fanno ancor di più.

@ntony

Anonymous said...

sono una donna anche io e capisco che male possa fare il solo pensiero di avere una bambino in grembo malato: ti senti senza forze e sconfitta contro una malattia che sembra salvare pochi.

Bice

aroti said...

@ntony: hai ragione, ma qst discorso vale per noi che possiamo accedere a certe informazioni tramite la rete..
vedendo i Tg qst sera hanno parlato di HIV, di prevenzione e quant'altro, ma non di euro da donare né di programmi e progetti in atto per provare a debellare la malattia.

Bice: chi si ritrova???!!
avere una creatura in grembo e sapere che, se dovesse nascere, potrebbe morire perchè farmaceutiche hanno adottati prezzi monopolistici, è un colpo al cuore, alla dignità umana.

Anonymous said...

Magari in un futuro non molto lontano scopriranno anche una cura per HiV ma pultroppo credo che la cura che davvero dovrebbero trovare sia quella per l'ignoranza delle persone

Anonymous said...

Brava Ape! grazie per aver ricordato questo tema. anche dal punto di vista "politico".
Mi spiace però ricordare che anche da noi è veramente diffuso il virus. E, fonte l'immunologo Aiuti, la maggior parte dei soggetti infettati sono eterosessuali e molti di essi non sanno di esserlo. Quindi Preservativo e controlli periodici! Basta un esame del sangue per divenire consapevoli e potersi curare. (la terapia esiste. non esiste un vaccino.)
E qui si potrebbe aprire un altro argomento "politico": perchè la chiesa non si apre DAVVERO all'uso del preservativo??? Non è ottusità questa?

aroti said...

carmen: in giro c'è tanta ignoranza e "non conoscenza" della malattia, come dei farmaci e dei lobby che si celano dietro alla farmaceutiche che spellano i malati.

sara: argomento politico accolto..ne farò un post.

Anonymous said...

Bisogna veramente parlarne di piu e smettere di demonizzare questa piaga!
E' vero ,è la malattia piu orribile, una delle piu' orribili, ma non è colpa di nessuno(almeno non della persona che l'ha)...basta nascondere bisogna agire!

aroti said...

nini: sec me il problema alla base è l'arricchimento di multinazionali e farmaceutiche a scapito di coloro che non possono pagare.