Wednesday, 10 May 2006

per suggellare i commenti di uno dei post precedenti, pubblico questo monologo..credo sintetizzi le opinioni e le impressioni di tutti coloro sono intervenuti.
Signore e Signori: Giorgio Gaber

" Tu sei un ingenuo.
Tu credi che se un uomo ha un'idea nuova, geniale, abbia anche il dovere di divulgarla. Tu sei un ingenuo. Prima di tutto perché credi ancora alle idee geniali. Ma quel che è peggio è che credi all'effetto benefico dell'espansione della cultura. No, al momento ogni uomo dovrebbe avere un suo luogo del pensiero protetto e silenzioso. La cultura deve essere segreta. Non esiste una sola idea importante di cui la stupidità non abbia saputo servirsi. Tu mi dirai che la divulgazione è un dovere civile e che evolve il livello culturale della gente. Non riesci proprio a distaccarti da un residuo populista e anche un po' patetico. Purtroppo, oggi, appena un'idea esce da una stanza è subito merce, merce di scambio, roba da supermercato. La gente se la trova lì, senza fatica, e se la spalma sul pane, come la Nutella.

No, la cultura è delicata, e anche permalosa. Ci resta male se non si sente amata... o se le viene il sospetto di non essere un bisogno vero. La cultura è come una luce che quando si espande troppo perde la sua luminosità. Il frastuono della cattiva divulgazione la affievolisce. Soltanto il silenzio ne salva l'intensità."

15 comments:

marshall said...

Ecco perchè mi piaceva Gaber, perchè non andava in giro a spandere la sua cultura, che, come abbiamo visto, ne aveva da vendere.
Infatti l'ho visto raramente, o forse mai, a quei dibattiti televisivi che oggi vanno tanto di moda.
Hai detto canzonette in una risposta. Pensa alle parole di Porta Romana Bella e poi dimmi se è una canzonetta.
E se il giorno si giudica dal mattino, Lui è stato un esempio concreto della validità del proverbio.

aroti said...

Marshall: il termine "canzonetta" nasce negli anni '60 quando i cantanti intonavano melodie e stornelli allegri e scaccia pensieri per allontanare l'incubo guerra appena passato.
Si doveva divertire il pubblico, distrarlo per fargli dmenticare quella brutta storia che è stata la grande guerra.

Conosco la maggio parte dei testi di gaber, ma permettimi di dire che Porta Romana anche se canta l'amore e la passione, malinconia e tristezza, però non è un testo politicamente impegnato.

Nel 2000 un testo come quello della "Chiesa si rinnova" ci fa ridere, ma 40 anni fa, si giocava sul filo di lana.

Anonymous said...

scusami ape ma perché un testo per essere impegnato deve necessariamente essere politico e perché una canzone deve essere impegnata? ad esempio secondo me una delle canzoni più risucite di gaber (non so neanche se l'abbia scritta lui) è la libertà di ridere... la questione non è da porsi tra l'impegnato e il non impegnato.. piuttosto tra ciò che è bello e ciò invece che è banale e quindi volgare... complimenti anche per l'arduo post sull'unione europea

aroti said...

raretracce: il discorso tra me e Marshall su Gaber è lungo da definire e quantificare.

un testo deve piacere,punkt.
i testi di Gaber sono alcuni pacevoli da ascoltare e canticchiare ed altri, come li definisco io, "impegnati".
Quelli che accarezzano la sfera politica religiosa mi fanno pensare e riflettere sull'Italia di 40 anni fa quando io non c'ero ancora e di cui mi interessa sapere. ecco perchè per me sono impegnati.
Gildo, I Bambin G, i Barbari,Il Conformista, sono tutti testi che mi fanno sorridere e ragionare, altri no.
La distinzione delle canzoni scaccia pensieri e quelle importanti lo faccio: io distinguo tutto e incasello in categorie ben definite.

Concordo con il tuo discorso della distinzione tra canzoni belle e banali: come vedi, di classificazioni se ne possono fare molte.

Allora: Gaber, anzi Luporini e gaber, hanno scritto un testo intitolato La Libertà, ma non si trattava di ridere.

marshall said...

Chiesa si rinnova non l'ho mai sentita.
Io sono fermo al Gaber anni 60 e 70, e là resto. A me quel Gaber piaceva un sacco.
Non si vive solo di discorsi e impegni politici! Ci vuole anche un pò di romanticismo.

aroti said...

La chiesa si rinnova è del 1971 (la prima versione) la seconda è del '94 con alcune modifiche su Papa Giovanni Paolo II.

Ovvio che non si vive di sola politica, ma Gaber ironico è eccezionale!

marshall said...

Dove posso trovare il testo della canzone? Proprio non l'ho mai sentita o non ci ho mai fatto caso. Nei '70 era stato offuscato dai complessi musicali che tu ben conosci.

aroti said...

Il mondo ha fretta, continua a cambiare
chi vuol restare a galla si deve aggiornare.
Anche la Chiesa vuol sempre far meglio
ogni tanto si riunisce per fare un concilio.
Giungono a Roma con gran convinzione
venticinquemila preti da ogni nazione.

E la Chiesa si rinnova per la nuova società
e la Chiesa si rinnova per salvar l’umanità.

Si parla, si discute di mille questioni
si prendono in esame già mille soluzioni.
Si parla del divorzio senza falsi segreti
di dare il matrimonio anche ai poveri preti.
Si parla della pillola e di altre cose affini
perchè la gente al mondo fa troppi bambini.

E la Chiesa si rinnova per la nuova società
e la Chiesa si rinnova per salvar l’umanità.

Bisogna dare atto a questi signori
le cose più urgenti le han rese migliori.
E dopo tanti anni che aspettavamo invano
la messa, finalmente, si dice in italiano.
E si è stabilito, dopo mille discussioni
che il prete, essendo uomo, può portare i pantaloni.
E se il venerdì mangiare il pesce ti secca
non fare complimenti, puoi farti una bistecca!
Ed oggi, a causa di una recente intervista,
tutti dicono che il papa è diventato comunista.

E la Chiesa si rinnova per la nuova società
e la Chiesa si rinnova per salvar l’umanità!


Marshall: questo è il testo.
Leggi, ascolta e rifletti...e soprattutto ridi.

marshall said...

Ovviamente è la versione aggiornata al '94.
La cercherò perchè deve essere bella anche nell'accompagnamento musicale. E' molto spiritosa.

Anonymous said...

Marshall, questa la conosco anche io amante della lirica: è la versione del '71. Parla di matrimonio, divorzio, messa detta in italiano, della pillola e di altri temi scottanti di quegli anni.
Si parla di comunismo!

grazie ape, questo testo me lo leggo con calma e ne sapremo riparlare.

Anonymous said...

" i bambini piangono
gli uomini sperano
i partiti promettono
e i preti, i preti pregano

lei che serio se ne sta
lei forse non lo sa che c'è
la libertà di ridere ..."

ho controllato.. ascrivibile a giorgio gaber..

raretracce

aroti said...

ottimo,un' inedita (per me) di Giorgio Gaber. Di che stagione fa parte?
Grazie per avermela fatta conoscere.

Anonymous said...

la puoi trovare in gaber studio collection!

aroti said...

Marshall, questa è la versione del '71. Quella del '94 devo ritrovarla, magari la posto più in là.

marshall said...

Che piacere!
in questi commenti ho scoperto un amante della lirica.
E' straordinario perchè finora non ne avevo trovato uno, a parte Andrea che si allena a gorgheggi.