Thursday, 4 May 2006



C'è una storia nella tradizione tibetana che credo, provenga dai sutra; questa storia parla di due rane, una che viveva in un piccolo stagno e l'altra che viveva nell'oceano.

Un giorno la rana dell'oceano si recò dall'altra rana e rimase colpita da quel piccolo stagno.
La rana che viveva nello stagno, vedendo affacciarsi l'altra rana, ebbe paura che anche lei venisse ad occupare quel piccolo stagno e così le chiese:

- "Tu da dove vieni?"
- "Vengo dall'Oceano", rispose l'altra.
- "Quanto è grande questo oceano? Forse quanto un quarto di questo stagno?"
- "No, è molto più grande"
- "Forse metà di questo stagno?"
- "No, molto più grande" ribadì la rana dell'oceano.
- "Allora potrebbe essere tre quarti di questo stagno?"
- "No, è molto più grande".

Allora la rana dello stagno meravigliata chiese:
- "Ma è grande come questo mio stagno?"
- "No, è molto più grande"
- "Questo è impossibile devo vedere questa oceano, non posso credere a quanto mi dici".

Allora la rana dell'oceano le disse:
"Vieni con me e te lo mosterò!".

Arrivati sulle rive dell'oceano la rana dello stagno vide questa enorme massa d'acqua e non riuscendo a scorgerne i confini, proprio come se fosse un grande cielo, disse:
- "Ma dove è il tuo stagno?"
- "Tutto quello che vedi, tutto questo cielo è il mio stagno", rispose compiaciuta la rana dell'oceano, mentre la rana dello stagno rimase scioccata e meravigliata.

La mente del buddhista è come l'oceano, mentre la nostra mente è come il picolo stagno.


16 comments:

marshall said...

Bisogna sapersi accontentare, nella vita, del poco o tanto che si ha, senza nutrire sentimenti di invidia e cimentarsi a gareggiare per voler rincorrere chi ha più di te.

Anonymous said...

da che libro è tratta questa storia? Gibran per caso?

bice

aroti said...

sto leggendo un pò di Buddhismo e questa storia dovrebbe essere dei Sutra: sono testi che riportano gli insegnamenti del Buddha.

Come le parabole per cristiani cattolici, questi testi servono a far comprendere meglio il contenuto filosofico-religioso.

Secondo le consuetudini buddhiste, la lettura dei Sutra è anche espressone di gratitudine verso i maestri antenati.

marshall said...

E come si può constatare, i loro insegnamenti sono eterni. Anzi, valgono più per l'oggi che per l'ieri.

aroti said...

marshall: concordo per il secono commento, per il primo non proprio.
secondo me la "parabola" vuole farci capire come si dovrebbe avere una visione complessiva della realtà prima di giudicare il particolare.

Anonymous said...

una volta lessi che tè e Buddhismo Zen sono strettamente legati.
Una leggenda riporta che Bodhidharma (un monaco indiano) rimase seduto nove anni in meditazione in una grotta nei pressi di Shaolin. Per non addormentarsi si tagliò le palpebre e nel punto in cui le gettò crebbe una piante di tè.

La tradizione buddhista vuole che la leggenda ricordi quanto il tè aiuti a mantenersi vigili, condizione essenziale nella meditazione Zen. E' per questo che ancora oggi nei monasteri e nei centri Zen di tutto il mondo servire e consumare il tè in silenzio e piena consapevolezza fa parte della pratica.

Bice

marshall said...

Quale? Quello dell'invidia? Che la rana dello stagno non invidia quella dell'oceano?
Spigamelo meglio con parole tue.

Myrea said...

Carino il bimbo. :-)

aroti said...

Marshall:

Noi normalmente non guardiamo i problemi degli altri, guardiamo solo i nostri e li consideriamo enormi; ma se noi guardassimo i problemi degli altri esseri, il nostro piccolo problema diventerebbe insignificante; questa è la mente di Buddhista.

Attualmente ci sono così tanti conflitti, tra l'America e l'Iraq, fra il Pakistan e l'India ecc..
tutte queste nazioni si considerano come la rana dello stagno, tutti credono di essere la più grande e non vedono l'oceano dell'universo.

aroti said...

siamo in ascesi, ma possiamo scendere ed aspettarti.

marshall said...

Il ragionamento è un pò ottuso. Ma adesso che l'hai spiegato, ci ho pensato e ho capito.

aroti said...

il ragionamento è tutto il contrario di ottuso...ti esorta a non esserlo e non a guardare solo il tuo stagno.

aroti said...

miss piperita:
la foto che volevo pubblicare era un'altra ma poi trovata tra i file questa, ho optato per il bimbo scettico e ironico.

le altre che avevo erano molto più rappresentative del post, ma questa dà un tono accattivante alla riflessione.

marshall said...

Ottuso, nel senso di difficile da interpretare sotto quella visione.

Anonymous said...
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aroti said...

è zen, giusy!