Tuesday, 28 March 2006

melograno, simbolo dell'abbondanza nella cultura indiana...con questa immagine mi accingo ad iniziare una rubrica di cadenza "quando mi va" sulla cultura indiana, sugli usi e costumi, sulla cucina, sull'abbigliamento, sulle case/upole, sulla cordialità,sulle spezie, sui profumi, sulle puzze, sui gioielli, sulla storia, sulle donne, sugli uomini risciò, sulle strade e sulle fogne, sulla filosofia, sui guru, sulla musica e sui colori, sul kamasutra, su yoga e mantra, su chakra e nirvana...il deserto del Rajasthan...sulla cannapa ...voglio sapere, far sapere e conoscere tutto di quel continente così lontano e così vicino, così popoloso e così spirituale...

Inizio il mio viaggio alla scoperta dell'India ,con la trattazione di un tema ostico nel ns stivale: la canapa indiana


In India la canapa era ritenuta di origine divina, in quanto derivava dalla metamorfosi dei peli della schiena di Visnu. Come tutti gli oggetti sacri essa possedeva vari epiteti tra i quali quello di Vijahia (fonte di felicità e successo) e di Ananda (che produce la vita). La canapa era coltivata dai bramini negli orti dei templi e serviva alla preparazione di un infuso chiamato bhang, che, assunto in determinate occasioni rituali favoriva l'unione con la divinità. Il bhang, bevanda favorita di Indra, la maggiore divinità della più antica mitologia indiana, era un preparato sacro, dotato di poteri taumaturgici e capace di portare fortuna e lavare dal peccato. La divinità Induista Shiva comandava, invece, di ripetere la parola bhang durante la semina, la raccolta e la lavorazione della canapa. Una tradizione del Buddismo Mahayana racconta che nei sei stadi ascetici verso l'illuminazione, Buddha sarebbe sopravvissuto mangiando un seme di canapa al giorno.

Il primo resoconto europeo sull'uso e sulle proprietà della canapa è di Francois Rabelais. Nel Gargantua compare infatti una minuziosa descrizione dell'erba chiamata Pantagruelio. Ciò dipendeva sicuramente dagli studi di medicina fatti da Rabelais, ma anche dal fatto che il padre coltivava la canapa nei suoi possedimenti in Turenna. Più tardi, nell'Ottocento, il mondo e la cultura francese, riscoprendo l'hashish nelle province dell'impero Ottomano conquistate dalle truppe di Napoleone, elevavano la canapa nell'olimpo delle sostanze psicotrope dove prima regnava solitario l'oppio.

Per ora questo posso dirvi e prepararvi qualche stuzzichino con l'erba del demoniaca!

Focaccia floreale (Ingredienti per 4 persone)
400 g di farina
1 cubetto di lievito
4-5 cucchiai di olio extravergine di oliva
sale q.b.
rosmarino
2-3 g di canapa

Preparazione dell’impasto
Stemperare il lievito in un bicchiere di acqua calda per almeno cinque minuti finchй non sia perfettamente sciolto. Amalgamare in una terrina l’olio il sale lo lievito e un po’ d’acqua calda.
Aggiungere la farina e lavorare l’impasto vigorosamente aggiungendo acqua tiepida fino a raggiungere la consistenza desiderata. Lasciare riposare l’impasto per alcune ore,coperto e al riparo da correnti d’aria che potrebbero seccarlo troppo.

Preparazione delle focaccine
Formare quattro panetti e stenderli dentro una teglia precedentemente unta. Spennellare le focaccine ottenute con olio d’oliva, cospargerle di sale e aggiungere il rosmarino. Infornare a 220° per 15-20 minuti e farcire con l’erba dorata.

Erba dorata
erba
burro o olio

Preparazione
Per quello che riguarda le quantitа regolarsi sapendo che per ottenere un buon effetto è necessario utilizzare quantitа di materiale dalle 3 alle 5 volte superiore di quello necessario per ottenere il medesimo effetto fumando. Pulire 1'erba dai semi e dai rametti; spezzettarla il più finemente possibile e metterla in una padella appena un po' unta di olio o di burro. Il materiale deve essere steso uniformemente su tutto il fondo della padella, e non deve essere troppo sottile. Scaldare a fuoco moderato e mescolare fino a quando 1'erba si sia dorata (senza bruciarla!). Quando fuma leggermente, l' erba è pronta. Il tempo di cottura puт variare a seconda della quantitа; normalmente non supera i 5-10 minuti. Con questo preparato potrete confezionare quelle vivande che non devono subire ulteriore cottura come insalate, bibite, frullati.

Oggi le organizzazioni a sostegno della canapa stanno cercando di far rinascere sia il passato agricolo della pianta sia la cultura del piacere che la canapa aveva ispirato negli anni Settanta. Si è pensato di lanciare progetti di piantagioni nelle regioni di montagna, di vendere i prodotti della canapa tramite cooperative agricole e di creare centri di vendita al dettaglio di marijuana.

ps: la pubblicazione di tale post, non rappresenta un'istigazione all'uso della marijuana...ese volete farlo, nella misura di non oltre 23 cartocci.

17 comments:

topozozo said...

> Quando fuma leggermente, l'erba è pronta.

;-D

Ottima idea quella della rubrica sulla cultura indiana, aspetto impaziente le prossime puntate.

aroti said...

l'erba fuma o si fa fumare?
entrambe le opzioni nella cultura indiana secolare.

bentornato topo.

Profumo di Sicilia said...

cara ape...
+ leggo i tuoi post + mi fai venir voglia ogni mattina di tornare a trovarti....
sai anche il mio ragaz ama molto la cultura indiana e spesso quando ci troviamo a giare per le fiere etniche e incontriamo le bancarelle con tutti gli oggetti tipici mi inizia a raccontare usi e costumi e a spiegarmi il significato dei vari simboli e delle loro usanse.....è proprio un mondo affascinante....
bacioni lalla

Anonymous said...

Sei partita con l'argomento più impegnativo! Coraggiosa!
Ho visto il bottoncino sopra le foto, sei troppo gentile! Un'abbraccio!!

Anonymous said...

adoro ogni tipo di focaccia, darei un morsetto anche a questa!

Pie® said...

la canapa è diventata pianta maledetta da meno di 100 anni, e non a causa delle sue (quasi inesistenti)controindicazioni mediche, ma per il petrolio!
Storia lunga, questa. Se ne parlerà in futuro.
Avevano ragione gli indiani, accidenti se avevano ragione.

aroti said...

- juliette: la farina di canapa non l'ho mai nemmeno pensata..immagino che assuefazione di bontà un pane alla canapa!

- graziella: argomento ostico purtroppo in Italia ma ape ronza anche sulle piante di canapa.

- zora: un semplice morsetto a qst focaccia non basterà per gustarla in tutta la sua benevolenza.

aroti said...

ho dimenticata la laura:
i miei post risentono della primavera...appena si scalda l'atmosfera ape vola da fiore in fiore portando con sè i colori e le idee.

sono anche io una patita dei mercatini etno: mi incanto davanti a bracciali, anelli, scatoline e pietruzze.
Ultimamente ho fatta conoscenza con i proprietari di due stand che fanno il mercatino qui a Terni una volta al mese: uno è indiano e l'altro è etiope. Ogni volta è una continua scoperta: mi parlano dellle pietre, dei bracciali e della loro storia, delle loro fortune, del caldo, del cibo... Ultimamente ho comprato delle perle in ambra per farne un bracciale: la signora etiope mi ha detto che laggiù quelle stesse pietre le utilizzano come soldi.

Il mondo è vario e delle volte mi chiedo se non si starebbe meglio altrove.

Anonymous said...

Delle serata dei blogger non ci hai più detto nulla! Come mai?

aroti said...

non ho raccontato della cena, perchè io non ero tra loro.

si trattava di una cena di arrivederci di "ALE" di Ceriale che è partito proprio qst mattina per il Japon...dedicandogli un post, abbiam partecipato anche noi bloggers lontani.

aroti said...

Caro pibo, le controindicazioni nell'uso scorretto della canapa ci sn, ma il problema sta nella demonizzazione della suddetta quando in giro ci sono droghe sintetiche ben più maligne.

Anche in qst caso, si dovrebbe ricorrere ad una corretta informazione delle masse affinchè possano giovarsi della canapa e farne uso terapeutico.

Anonymous said...

Bella sorpresa...la cultura indiana mi ha sempre affascinato...forse non c'entra molto, ma il mio libro preferito, assieme ad altri, è siddharta di Hermann Hesse....buona giornata! Emanuele

Profumo di Sicilia said...

sei di terni?
io ho amiche a stroncone li vicino....ma nn le sento da un sacco....
baci lalla

Pie® said...

La demonizzazione di cui parli è frutto di una ideologia creata e confezionata con cura una ottantina di anni fa, ape.
Il motivo pare fosse la volontà da parte di Rockfeller di mantenere l'egemonia del mercato petrolifero, altrimenti minato dalla nascita dei motori a olio di canapa.
Sia chiaro che fumare troppo non fa bene, ma un consumo responsabile non è assolutamente nocivo.

aroti said...

- Eman: sono felice di leggere che l'idea della rubrica interessa ed affascina come l'India.
Presto parlerò anche di Hermann.

- Lalla: sono della provincia di Terni e Stroncone lo vedo affacciandomi dalla finestra.

Anonymous said...

piace molto anche a me questa idea della rubrica indiana:)
ti leggerò!
ciao e buon finesettimana

aroti said...

Francesca,benvenuta in oriente..d'ora in poi chi passerà di qua, si troverà catapultato nel golfo del Bengala.