Non domandarti – non è giusto saperlo – a me, a te
quale sorte abbian dato gli dèi, e non chiederlo agli astri,
o Leuconoe; al meglio sopporta quel che sarà:
se molti inverni Giove ancor ti conceda
o ultimo questo che contro gli scogli fiacca le onde
del mare Tirreno. Sii saggia, mesci il vino
– breve è la vita – rinuncia a speranze lontane. Parliamo
e fugge il tempo geloso: cogli l'attimo, non pensare a domani.
Orazio
-----#°#°#----
non aspettate, scrivete, sentite, ascoltate, amate, odiate meno possibile, godete, leggete, mangiate, visitate, viaggiate,curiosate,soffrite per amore, patite, pazientate..la vita è lunga, ma gli attimi "vitali" in cui gioire son pochi...se necessario piangete, sfogate la rabbia, giocate (ma non con i sentimenti altrui)...
11 comments:
Questo intervento giustifica in parte la mia sindrome del bianconiglio.
E' tardi! E' tardi!
che ignorante sono: il bianconiglio è quello di Alice?
No è quello di Donnie Darko.
Certo che è di Alice!
per la mia cultura, potevi anche dire "alice, di giovannona coscialunga"...la mia "estesa conoscenza" ha dele lagune di ignoranza...
Non mi sembri così approssimativa, ape. In ogni caso pietra sopra che altrimenti si esce dal seminato.
Io sono un uomo in costante lotta contro il tempo e grazie per avermi offerto questa buona giustificazione.
pietra miliare sopra....io sono la donna dell'ultimo minuto: sempre in ritardo nei doveri e piaceri...perdo tempo, fatico ed arranco nell'andargli dietro..
Una costante femminile è il ritardo, in effetti...
diciamo che la mia è più pigrizia che "mancanza di lancette"..tendo sempre a fare le cose all'ultimo minuto, con il risultato che non tutto mi viene bene...la fretta vuole il tempo...in compenso sono attenta e in perfetto orario negli appuntamenti...è che ciò che non mi piace,lo rimando..tipico degli indiani!
Quanti quarti d'ora mi è capitato di aspettare...
Gli auguri ovviamente li rimando a domani, visto che lavoro anche la domenica.
Orazio eh,
è stato il mio poeta latino preferito e ancora adesso se lo leggo mi fa un immenso piacere, come quello di un amico ritrovato!
tak :-)
anche io al liceo amavo la letteratura latina, ma al momento di leggerelo in metrica, andavo nel pallone!
Post a Comment