Wednesday, 31 January 2007

aloe vera

ancora non ho avuto esperienze lavorative, se non considero l'attività al seggio elettorale con relativa retribuzione, nonostante qst già credo che lavorare sia impegnativo, soprattutto se penso a lavori che richiedono creatività e fantiasia ogni g...
ora spiego..

sono giorni che rincoglionisco con la fotografia: ebbene, se in un lontano futuro dovessi diventare fotografa, mi si richiederebbe di fotografare sempre e comunque , mi si chiederebbe di scattare a comando quando la creatività è lampo di genio che passa, produce e se ne va...

se dovessi lavorare in una cucina di uno chef o diventare io stessa maestra gastronoma,che cosa cucinerei ai miei invitati se quel giorno ho le mie cose e non ho l'estro creativo di mettere in padella funghi e salsiccia?

credo allora che le suddette attività dovrei riporle e catalogarle come passioni e trovare un lavoro che, anche se routinario, possa permettermi momenti di depressione che non cagionino il fatturato dell'azienda o non intoppino l'attività...mmm,devo pensarci e devo studiare bene la mia attitude a certe mansioni che sono sì belle ma dequalificanti quando non si parte con il piede giusto o quando non si ha sempre la carica energica per affrontare la natura da fotografare o cucinare...

19 comments:

LoStupido said...

mi sento di poter dire la mia.
lavorare in un agenzia di pubblicità come copywriter è più omeno come fare la fotografa artistica.
c'è da dire che le qualità innate sono sempre presenti e quindi è difficile non poterne disporre a piacere. è ovvio che ci siano i momenti di blocco in cui non si risolve niente neanche a satterci la testa ma sono tutti lavori che vano guardati alla lunga. e che dispongono di pause. e comunque, nel tempo, si strutturano metodi che possono tirarti fuori dai guai in ogni occasione con un sei politico più che sufficiente.
poi resta il fatto che se sei portata per questo genere di attività, difficilmente resisterai in un ambienten diverso. ce la farai ma lo soffrirai più degli altri. te lo dico per esperienza personale.
così a occhio hai delle grandi qualità in questo senso, si vede dalla sensibilità che hai nella scrittura ma non so se la fotografia sia la tua "vita". non sto giudicando le foto, non ne sarei capace ma mi sembra strano che ti sia venuta voglia di fotografia solo adesso. i fotografi che ho conosciuto ci hanno voluto vivere sin da piccoli.
magari sarai una multiartista che fa composizioni e sculture con metalli e natura e farai mostre in tutto il mondo.
c'è da viver bene.
se invece le tue sono più passioni che altro rba più tempo possobile al tuo lavoro e portale avanti. in molti casi si diventa più bravi di chi certe cose le fa per lavoro.

Anonymous said...

Ape, ti auguro invece di trovare un lavoro che ti appassioni e ti appaghi, che ti faccia sentire realizzata e che ti dia la carica giusta ogni mattina... ti assicuro che aver accantonato le mie passioni in nome di un lavoro più "sicuro" è stato uno dei miei più grandi errori e sicuramente un rimpianto che mi accompagnerà sempre.
un abbraccio
franci

aroti said...

juri: sono felice della buona reputazione che tu hai di me e sono anche contenta dei tuoi consigli sul "buon vivere"..
in verità la mia passione per la fotografia rimarrà tale: mi sperimento, ma conosco già i miei limiti.
la mia riflessione era riferita ad un pensiero che facevo ieri sera: e se dovessi farlo per professione? come gestire le pulsioni quotidiane con il dovere?

franci: secondo me, come ha detto juri, anche se stai facendo altro, puoi sempre continuare a coltivare la tua passione...prendila come svago per sbrinare la mente dalla quotidianità.

flo said...

anche secondo me,,,, anche se stai facendo altro DEVI continuare a coltivare la tua passione.... :)
l'ho provato...e anche se al'inizio e' un po' duretta , poi con il tempo se lo vuoi, riesci ad'amalgamare le cose!

aroti said...

flo: ti ringrazio per il consiglio..
cercherò di farmi strada, ma il problema rimane: creare le condizioni affinchè si possa godere di ciò che si fa...devo mettermelo in testa: prima il dovere e poi il piacere...

intanto oggi vado in campagna fare qualche scatto.

Anonymous said...

Che dirti...se vuoi ti dico cosa è successo a me...Ho iniziato a lavorare in un settore totalmente diverso dai miei interessi, mi sono evoluta avvicinandomi un pò ma ancora distante, ho trascurato per un periodo abbastanza lungo quelle stesse passioni che da sempre sono in me e poi infine queste sono emerse con forza dallo strato della dimenticanza per apparire come nuove come sempre. Indi il mio consiglio è...cerca un lavoro adatto alla tue esigenze, che ti piaccia, anche se proprio non comprende le tue passioni. Queste crescile sviluppale e falle sempre più tue. Non si sa mai che un giorno queste tue passioni trascinino a se anche il tuo lavoro...

Anonymous said...

certo dobbiamo sempre coltivare le nostre passioni e anche scoprire nuovi interessi, ma abbinarle al lavoro è un'altra cosa... e se sei giovane e devi ancora affacciarti al mondo del lavoro, datti almeno una possibilità di cercare un lavoro che ti piaccia veramente... per rinchiuderti in un ufficio hai sempre tempo! come ha detto "lostupido" difficilmente resistiamo in un posto di lavoro che non ci appaga!
ciao
franci

topozozo said...

Ape, quanto hai ragione... Cerca un lavoro non impegnativo e di routine, che ti lasci tempo e spazio per coltivare i tuoi interessi e i tuoi affetti, che ti lasci la mente il più possibile sgombra.
In alternativa, cerca un lavoro che ti coinvolga appieno, che ti faccia sentire esclusivamente e totalmente realizzata, almeno finché dura.

Non c'è nulla di più frustrante di un lavoro che quotidianamente ti consuma e che però non riesci a farti piacere. Un lavoro che ti toglie dalla vita al mattino e ti restituisce la sera, stanco, vuoto, dubbioso, desideroso solo di riuscire a dormire per poter affrontare il giorno successivo.

Pensa a Einstein e al suo modesto impiego presso l'ufficio brevetti di Berna. Se non avesse svolto quel lavoro non avrebbe avuto modo di esprimere il suo genio, e il suo cervello avrebbe girato a vuoto, inutilmente, magari cercando di far carriera nel mondo accademico.

In mancanza di meglio, cerca un lavoro che almeno sia d'aiuto agli altri, a chi ha veramente bisogno, non solo alle casse dell'azienda.

aroti said...

ragazzi tutti, quanto mi fa piacere leggere queste cose..è come se già le sapessi ma avevo bisogno di certezze..

astralla: seguirò il tuo consiglio come da parte di una sorella.

franci: stavo riflettendo prima...se facessi della mia passione un lavoro, allora credo che non sarebbe più passione..reprimere fa male,e questa vale per ogni ambito.

topozozo: mi state aprendo gli occhhi su una realtà futura che sembra voglia nascondersi ma che già c'è...come Michelangelo verso la scultura: davanti ad un masso di marmo, lui vedeva già la scultura che nascondeva quella pietra, non gli rimaneva altro che scolpire seguendo le linee del pietrone.

Anonymous said...

cosa c'entra l'aloe con la fotografia?

impara a fare una cosa per volta,anche se si tratta di passioni, devi riuscire a domarle.

Profumo di Sicilia said...

ciao ape....
bee ognuno nella vita deve porsi dei punti fermi da raggiungere passo dopo passo... non sempre la prima scelta è quella giusta o la + adatta a noi ma con la testa dura e la forza di volontà si va avanti e a te sicuro queste cose nn mancano... quindi in qualsiasi cosa che sceglierai ... se la tua scelta è fatta con amore e decisione riuscirai a portarla avanti ....
ti voglio bene
baci lalla

aroti said...

bice, non voglio domare le passioni, voglio coltivarle!
l'aloe non c'entra nulla, ma è stato il tema della mattinata con mia madre.

bian said...

Ape io faccio un lavoro che niente ha a che vedere con le mie altre passioni (vedi cucina, fotografia..etc..etc..) per niente creativo...adesso mi appassiona pure quello! oggi la cucina e la foto sono il mio rifugio incantato e il modo di esprimere me stessa al mondo...

Unknown said...

credo che Juri abbia detto alcune cose giuste.
Il modo di prendersi una pausa in un'attività creative c'è e si impara con l'esperienza.
C'ho non toglie che le tue passioni si debbano incontrare e scontrare con le aspettative di vita.
Non credo che si possa vivere di sola "poesia", ma che ogni tanto serva, si.

PAPARAZZA said...

non preoccuparti che prima o poi trovarai la collocazione giusta....ricordo anche io appena laureata sembravo un pesce fuori dall'acqua ma poi pian piano matura in te la cosa giusta e vedrai con qualche piccola esperienza qua e la ce la farai...fammi sapere e in bocca al lupo..

aroti said...

non siete di certo parchi di consigli...

bian: ma la cucina e la fotografia vanno di pari passo come passioni?

nerso: il ns juri semba stupidone, ma è in gambissima...delle volte mi stupisco di come riesca a farci un discorso serio!!??

paparazza: spero maturi in fretta perchè io mi sono stufata di cercare e cercare e rispondere "non lo so, si vedrà..".

bian said...

...rispondo alla tua domanda...certo che no!amo cucinare, invece fotografare mi intriga...la prima è una passione viscerale (in tutti i sensi..eheh!), la seconda cerebrale...

aroti said...

la tua certezza non può essere valutata oggettivamente...tu hai una certa esperienza e scindi le due cose, ma ho letto di blogger che hanno l'una e l'altra passione legate tanto da farmi riflettere sul binomio.

Piggio said...

in tempo leggevo tutti i commenti..
Ora meno.
Cmq,
no pi non è molto difficile serializzare la creatività.
Forse difficile lo è, è un arte nell'arte.
Ma ci si arriva..
L'ispirazione manca, ma si trova.
Tutti i giorni, anche tutte le ore,
la creatività ci deve essere, e si può rendere continua "giornaliera", però quella ce la devi avere.