Tuesday 16 May, 2006


l’India: un paese misterioso e affascinante, con una tradizione millenaria di riti e culti sconosciuti e difficili da comprendere dal mondo occidentale. Fra di essi, forse il più crudele, il rito della sati, l’immolazione delle vedove che si gettano sulle pire dei mariti defunti, non è ancora del tutto scomparso e viene praticato, illegalmente, da donne che sembrano non avere più un futuro e neppure un’identità senza il loro consorte.

dà fastidio alle donne occidentali sentir parlare di donne sfruttate. E' un ritornello per noi che siamo libere e padrone di noi stesse, passiamo i giorni a fare le cose che non interessano niente, gente di cui non ci importa, giri di acquisti ed epidemie di depressione.

la donna indiana ha montagne sulle spalle: ignoranza, feudalesimo,paura, superstizione oltre alla schiavitù che condivide con l'uomo. Eppure a vederla sembra una regina: cammina come una dea ed emana un lento piacere, porta pesi e batte per ore nei mortai, semina riso, solleva anfore d'acqua e resta eternamente bella, come se il suo unico obiettivo fosse quello di tintinnare i bracciali al polso...
al momento della prima mestruazione, la bambina indiana, già da tempo sposata,abbandona la gonna e la camicetta di stracci per avvolgersi nel sari... la donna senza figli è una mostruosità, l'uomo potrebbe rifiutarla, come se il suo corpo non producesse frutti.. le sterili offrono sacrifici alla dea Kalì leccando gli schizzi di sangue sui ceppi dove vengono decapitate le capre...offrono ghirlande agli dei,a Ganesh dalla testa di elefante, bonario protettore della felicità coniugale,consulta sacerdoti e indovini... la donna è fatta per piacere all'uomo... la madre insegna alla figlia ad augurare "salute" al marito che starnutisce e a dirgli che egli sarà anche il suo amante ...
così Tagore la celebra in una sua poesia

Donna, non sei soltanto l'opera di Dio,
ma anche degli uomini, che sempre
ti fanno bella con i loro cuori.
I poeti ti tessono una rete
con fili di dorate fantasie;
i pittori danno alla tua forma
sempre nuova immortalità.
Il mare dona le sue perle,
le miniere il loro oro,
i giardini d'estate e loro fiori
per adornarti, per coprirti,
per renderti sempre più preziosa.
Il desiderio del cuore degli uomini
ha steso la sua gloria
sulla tua giovinezza.
Per metà sei donna,
e per metà sei sogno.



vorremmo fare qualcosa...vorremmo per lo meno alleviare il dolore di questa donna..vorremmo almeno poterle dare una mano, aiutarla a prendere l'acqua del pozzo, a seminare il riso o pestare il coriandolo...
donna, presto sarai libera, ma si tratta di vera schiavitù?


22 comments:

marshall said...

Escono da un tipo di schiavitù, per entrare in un'altra. La schiavitù del consumismo che la civiltà occidentale stà portando inesorabilmente anche lì.
E così l'India che vive in quel modo da tremila anni, in pochi decenni si trasformerà alla pari degli occidentali. Almeno queste sono le previsioni degli intellettuali.
Sempre che i popoli cinese e indiano non si oppongano in massa e impongano agli occidentali il loro modo di vivere.
Chi vivrà, vedrà!

aroti said...

chemist: hai perfettamente ragione, ma "là" le tradizioni sono nettamente diverse dalle ns. Pensa che una madre può addirittura far sentire in colpa la figlia se non onora il suo uomo con un figlio!

marshall: si nota che hai appena letto l' Impero di Cindia.
Se le tradizioni dell'India non sono state scalfite dai 3000 anni, figuriamoci se un pò di occidentali posson fare la differenza!
Per quanto riguarda i cinesi la cosa è diversa (credo):sono loro che ci stanno "colonizzando" economicamente.

Piggio said...

apuzzola siamo così lontani è dura capire una cultura come quella indiana proprio dura, e intanto si svegliano la cina e tutti i paesi poveri e i poteri in futuro saranno distribuiti in maniera piu omogenea. un casino non ci voglio pensare. comunque interessante il tuo post

Anonymous said...

Quando si parla di diritti umani violati allora la comunità internazionale dovrebbe esercitare ogni tipo di pressione per estirpare questi abusi.
Quando invece ci si riferisce a tradizioni millenarie, per quanto barbare siano o possano apparire tali a noi occidentali, bisogna necessariamente essere più cauti.
Siamo poi così sicuri che il nostro modello sia l'unico accettabile?
Ciao
Frank

aroti said...

perchè invece di paesi poveri o del terzo mondo, non li chiamiamo paesi del terzo polo o non allineati come all'epoca della guerra fredda?
secondo me si allinieranno molto presto e lo avrebbero fatto di già, se le regole internazionali e patti economici non li avessero defraudati.

frank: il nostro paese non è di certo da seguire ad esempio e non ha nemmeno le tradizioni e le radici profonde che hanno i paesi citati dagli altri blogger.

Myrea said...

La strada è lunga e non è giusto che ancora oggi ci siano donne che soffrano. Come in Africa, dove alcune donne sono costrette all'infibulazione.

Anonymous said...

io comincerei a guardare al nostro di giradino.. ovvero.. siamo proprio così sicuri che le donne in occidente siano davvero libere... solo perché non ci si scandalizza per una tetta di fuori?? credo che si debba partire cambiando noi stessi e la nostra di cultura.. e cominciare a guardare le altre non con gli occhi da occidentali ma semplicemente con gli occhi di uomini e donne.

Anonymous said...

Fatema Mernissi ha scritto che "il burqua dell'Occidente è la taglia 42". Qui ci sentiamo tanto libere e tanto emancipate eppure, forse non lo siamo così tanto, anche se molti obiettivi li abbiamo raggiunti. Certo è che non dovremmo guardare sempre con i nostri occhietti da occidentali. Con questo non giustifico tutto in nome delle tradizioni e delle culture differenti, ma voglio comunque sforzarmi di comprendere prima di giudicare.

Myrea said...

No, non era nelle mie intenzioni dire che lo stile di vita occidentale è migliore.
Stavo solo commentando una cosa.

aroti said...

la cultura non si modifica, è rigida come la costituzione.
io parlerei di ritrovare la cultura: nei paesi occidentali sembra essersela data a gambe.

nei paesi del terzo polo invece questa cultura, tradizioni, usi e costumi non si sono persi nemmeno nelle città economicamente evolute, devote al sogno occidentale.

Anonymous said...

scusami miss piperita..anzi condivido ciò che dici sull'infibulazione... volevo solo esprimere un concetto del genere " ci nun te scieri mai delle radici ca tieni, rispetti puru quidde te li paesi luntani, ci nun te scieri ma de doete ca sta ieni, dai chiù valore alla cultura ca tieni.. simu salentini dellu munnu cittadini.."
cioè.. se non diminetichi la tua storia e la tua cultura puoi andare incontro all'altro e creare mescolanza...

Myrea said...

Ah okay!! Scusa avevo male interpretato... :-/

marshall said...

No, non ho ancora letto l'Impero di Cindia. In compenso, però, ho letto, l'anno scorso,
IL SECOLO CINESE
dello stesso scrittore/giornalista.
E devo arguire che entro un secolo la civiltà occidentale verra "assorbita" da quella cinese-indiana.
Che è sempre incommensurabilmente meglio che essere assoggettati all'Islam.
Ecco perchè è opportuno che le nuove generazioni studino e creino amicizie con coetanei indiani e cinesi.

Ragazzi, sull'amicizia da coltivare con la qui presente apeindiana siete avvisati!!

Anonymous said...

Quando gli occidentali hanno invaso l'america del Sud, le civiltà precolombiane sono state uccise da malattie per cui non avevano gli anticorpi...

Credo che con democrazia, cultura, anche emancipazione, i rischi siano gli stessi!
Se si impone un concetto, un modo di vivere estraneo alla cultura dalla quale si genera, il rischio è produrre un effetto distruttivo.

Forse un confronto non invasivo, aiuta popoli e culture a trasformarsi e magari si generano processi che portano a esiti diversi da quelli che immagineremmo noi, diversi dai nostri, magari perfino invidiabili!

E' veramente difficile trovare il confine tra un' umana solidarietà e un'arroganza civilizzatrice!

aroti said...

no no, la mia intenzione non era quella di trovare un modo per "colonizzare" questi paesi..il post voleva rappresentare un terreno per una discussione su usi e costumi così lontani dalle ns menti occidentali.

marshall: io sono indiana di origini (sono solo nata là) e da 25 anni sono in Italia.
Non prendermi come esempio per un'amicizia esotica, perchè cadresti in un grosso malinteso e chiunque si troverebbe di fronte ad una normalissima ragazza dalla parlata umbra.


raretracce: è siciliano?splendida citazione.

tersite: concordo a pieno.

miss: le donne, chissà com'è, sono spesso vittime della propria cultura.

aroti said...

polly cara, non stiamo giudicando. solo riflettendo su come la mente umana dell'altro emisfero sia così inglobata ad una particolare cultura...
ho fatto l'esempio della donna che non può avere figli, ma si può anche prendere il caso opposto: la donna che può generare.
Se il primogenito è una femminuccia, da noi (in occidente) si penserebbe a come chiamarla nel caso in cui avessimo aspettato e già scelto un nome per un maschietto.
In india si può arrivare ad uccidere, se la famiglia fosse tanto povera da non poter garantire una dote alla prole.
Altre volte si uccide il feto anche ad un'età avanzata.
Ne "La città della gioia" c'è uno splendido, cattivo, furioso, raccapricciante,sanguinoso episodio dell'ipotesi fatta.

La mente degli occidentali non capisce e loro non capirebbero noi.

Anonymous said...

purtroppo ape ha ragione: non si può nè colonizzarli di nuovo nè inseganre loro i buoni usi e costumi...ma soprattutto: chi ci dice che siamo in grado di insegnare loro? e soprattutto cosa?
voglio dire, mica possiamo andare in India e dire loro: ora basta uccidere feti!

Bice

Anonymous said...

sud sound system : le radici ca tieni .. dialetto salentino. se non hai mai ascoltato nulla ti consiglio fuecu sui fuecu , una sorta di greatest hits.

topozozo said...

A proposito, Ape, guarda qui.
Saluti.

Anonymous said...

ape non volevo accusare nessuno di giudicare, anche la mia era solo una riflessione. E' che, realmente penso che molto spesso in occidente si creda (anche in buona fede) di poter "esportare il meglio", cancellando in un attimo millenni di tradizioni. Forse se riflettessimo e cercassimo di comprendere un po' di più, potremmo veramente fare qualcosa di buono.

Anonymous said...

mi dispiace di non avere il tempo di leggere tutti i commenti...ma...bellissimo post!
bacetti alla mia apetta preferita!

aroti said...

zora, ciao cara: anche tu sei la mia cagnetta preferita.

topozozo: grazie della sorpresa, lo considero un regalo.

polly: anche la mia era una riflessione iniziata con le tue stesse parole.solo questo.

raretracce: proverò ad ascoltarlo, ma non ti garantisco l'esatta comprensione...con il tempo magari.

bice: brava ad aver scritto colonizzare tra ".."