Sunday 11 June, 2006

da piccola volevo fare la parrucchiera...era un desiderio clandestino e sfuggente che mi veniva quando una volta all'anno andavo dalla parrucchiera ad aggiustare il taglio o a tagliare le punte prima dell'estate..poi il desiderio è sparito per far posto al mestiere da biologa...la biologia, le piante, le ampolle, i camici bianchi (se è per qst anche a medicina mettono i camici), gli occhialini, l'alchimia di certe sostanze mi mettevano di fronte ad una scelta: solfato o nitrato?...indecisa fra i due ho volto l'attenzione al management...a 17 anni pensavo di poter facilmente entrare nell'impresa dove ancora lavora mio padre e poter gestire l'intero settore commerciale...sogni, sogni, sogni che non credo si avvereranno tanto subito, ma ci spero...a 19 anni, nell'età della scelta universitaria, avevo finalmente preso una decisione: lingue e letterature. straniere...magari a roma, così da poter stare un pò lontana dal paesello e dal parentado...decisamente la mia scelta più consona alla mia persona, alle mie aspettatite, ai miei voti liceali...a giugno del 1999 effettuo la prescrizione a Scienze Politiche all' Università degli Studi di Perugia...la mia scelta definitiva...sì, è quella la mia strada..è quella la mia decisione definitiva e "decisionalmente decisiva e determinata"...
ma ora c'è da chiedersi: cosa farò da grande? ...mai stata così indecisa

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22 comments:

Andrea (sdl) said...

E' sorta questa discussione sul "Cosa vorresti fare da grande?" (che in un certo senso è diverso dal cosa farò) con un'amica in chat.

Io personalmente ho condannato la domanda, perchè pone il lavoro come un obiettivo e non come un mezzo. Il lavoro deve essere solo il trampolino di lancio per ottenere altro. Non la conclusione di qualcosa.

Questo, ovviamente, secondo me :)

Andrea (sdl)

Anonymous said...

ape, un pò indecisa?
io ho sempre sognato di fare psicologia e questo esercito.

Bice

Fly said...

Io voglio lavorare in una casa editrice, una web-agency o un ufficio stampa!! *_*

aroti said...

andrea: perchè devi sempre rigirare la frittata? io ho chiesto cosa ti piacerebbe fare e non cosa farai...impossibile avere la certezza del futuro.

Bice: sei psicologa? allora avrai avuto di che ridere su ognuno di noi.

fly: anche a me piacerebbe...prova a fare un master in giornalismo alla Bocconi o presso l'Università degli Studi di Bologna...sono tra le poche che ti indirizzano meglio..e questo non vuol dire che ti trovano lavoro!

Andrea (sdl) said...

Ape :) era solo una pignola puntualizzazione. Ma il problema rimane : cosa vuoi fare da grande? è una domanda che pone il lavoro come un arrivo, e non come un transito.

Andrea (sdl)

LaCuocaRossa said...

bella domanda...per la mia personale esperienza...era meglio se facevi al parrucchiera!!! io penso semrpe che se avessi fatto l'estetista sarei messa molto meglio oggi...

Anonymous said...

a chi lo dici ! :)

aroti said...

andrea: transito per l'eternità?transito per la realizzazione personale? tutte domande giuste le tue, ma la mia era un semplice quesito su l'aspirazione professionale.

la cuoca rossa: per quanto mi concerne fare la parrucchiera non mi avrebbe dato tante opportunità come è stato nel continuare gli studi.
Mi dispiace se non stai facendo ciò per cui hai studiato o sudato o non rende giustizia alle tue capacità.

zora: vedrai che coloquio!!

Unknown said...

Ciao apetta,
allora una mia risposta breve e concisa:
cosa mi piacerebbe fare: la hostess...
cosa davvero faccio: tutta un'alta cosa ma almeno ha a che fare con la lingua tedesca!
A volte la vita non ti lascia scelta: nel senso che nel momento in cui fai delle scelte personali che non erano "programmate" altre ne seguono per forza... come il domino!
Un abbraccio ape e buona fortuna, che serve sempre!
Comunque é normale farsi queste domande, ed é anche normale non avere risposte...

Anonymous said...

Buon lunedì Ape!
Io a dieci anni volevo fare la pittrice, poi ho cambiato e volevo fare l'interprete.
A 13 l'ingegnere aerospaziale... ma i miei voti in matematica mi portarono a bocciare subito questa idea... e per fortuna!
A 16 volevo fare la musicista e fino ai 19 ci ho anche provato più o meno seriamente.
A 19 decisi per disegno industriale, comunicazione visiva all'inizio e multimediale come laboratorio di sintesi prima della tesi.
Alla fine, ho scelto comunque un percorso più o meno "artistico", sono tornata un po' alle origini!
E direi che non me ne sono pentita!

aroti said...

baebs: certe domande me le faccio perchè, pur avendo in testa alcuni progetti, è tutto sfocato come una foto.

polly: gira che ti rigira sei arrivata al punto iniziale...se è servito a qls, che ben venga la confusione!

Anonymous said...

Gia` che fare? Non e` semplice, soprattutto se si e` indecisi per natura. Sto facendo una laurea breve in comunicazione che mi soddisfa davvero ben poco. Ma so solo questo, ora. Penso sia importante scegliere qualcosa che piace davvero se se ne ha la possibilita`. Al di la` dei soldi e del prestigio: se fai quello che ti piace stai bene, no?

aroti said...

giusy: al contrario di te, non sono angosciata e al mattino penso al caffè da prendere.

kjaretta: se si vuol/può fare quel che piace (e si arriva a capire ciò che piace), le possibilità si creano.

Zion said...

L'importante è non seguire solo cuore e non seguire solo testa.
:) vedrai che piano piano le nebbie si diradano, basta non restare inattivi.

Zion

Andrea (sdl) said...

@ape : ammetto sconfitta ed ammetto di aver esagerato un pò la questione :)

Andrea (sdl)

aroti said...

zion: la mia inattività innata si risveglierà..prima o poi.

andrea :sconfitto ok, ma nn mi hai risposto"

Anonymous said...

Oh ape, non sai come ti capisco, anche io ora sono molto più indecisa e insicura sul mio futuro lavorativo di quanto non fossi anni fa... forse è la crescita e la consapevolezza della realtà delle cose...

besos Giulia

Andrea (sdl) said...

mmm, non c'è un lavoro (solo) che vorrei fare da grande.
neanche una sola ambizione. sono tante cose che confluiscono in un pensiero. per questo mi riesce difficile rispondere ad una domanda così. Perchè mi richiede semplificazioni enormi che nascondono ogni profondità del gesto.

Pertanto, riduco e taglio, secco, tutte le varie volontà : rimane il canto. Come metodo espressivo.

Diciamo un cantante, magari anche bravo.

Andrea (sdl)

Piggio said...

:)

Carla said...

Non è semplice, ti poni una domanda non da poco. Ho sentito quarantenni che si chiedevano ancora "cosa farò da grande?". L'ho trovata una cosa molto tenera, molto tenera è ancora la risposta "Non lo so ancora, c'è tempo".
Mi aggrappo a questo pensiero perché non solo non so cosa fare da grande. Ma non so proprio cosa fare ora. Quindi risponditi ancora che non lo sai. Una strada la stai già prendendo, ed è già tanto.
Un bacio
Carla

rutger said...

io l'ho già dichiarato apertamente sul mio blog VOGLIO FARE IL PUBBLICITARIOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!

aroti said...

piggio: non saprei cosa rispondere se non un salto.

carla: la faccenda è seria, ma allo setsso tempo che già il fatto di chiederselo, mi pone ad un livello superiore di ragionamento.

rugter: anche a me piacerebbe fare la pubblicitaria, ma non sarei in grado di raggirare le persone con uno spot fasullo su un prodotto fasullo.